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LA TESTIMONIANZA DELLO ZIO LUCA MAZZETTI. Testimonianza raccolta da Cecilia Passini.
La Seconda guerra mondiale ebbe fine tra l’inverno del 1944 e la primavera del 1945 e Montese con tutti i suoi territori confinanti, fu l’ultima linea di difesa della Germania prima di abbandonare l’ Italia e il versante bolognese. Vergato era già stato liberato dall’esercito alleato, mentre Montese, Zocca, Pavullo nel Frignano, erano ancora occupati dall’esercito tedesco. Le popolazioni che vivevano nella parte occupata spesso cercavano di attraversare il fronte per recarsi nelle zone liberate.
Raccontava un certo signor Baldini Amadio che dopo l’8 settembre, quando l’ Italia firmò la resa e la fine delle ostilità, come tanti altri egli scappò dall’esercito per tornare alla propria casa; si nascose, per non essere catturato ed essere deportato nei campi di prigionia. Quindi una mattina d’inverno, molto presto, quando ancora era buio, si incamminò per attraversare il fronte, riuscendo ad evitare i militari tedeschi: raggiunse la località Abetaia di Gaggio Montano, e, quando pensava ormai di essere libero, all’improvviso da dietro una siepe un militare brasiliano nero gli intimò l’altolà. Non avendo mai visto un uomo di colore rimase fortemente impressionato, spaventandosi tantissimo rimase per un attimo indeciso se cercare la fuga e rischiare di essere ucciso, arrendersi o andare verso di lui. Il buon senso prevalse e si arrese, dopo un breve interrogatorio lo liberarono e lui ebbe modo di apprezzare la bontà di quelle persone diverse di colore e temute, ma buone d’ animo e giuste.