Intervista alla nonna di Alessio Bernardoni, Silveria Romanelli. Testimonianza raccolta da Alessio Bernardoni.
Era il 1944, stavamo passando il fronte, io e la mia famiglia, diretti in un posto più sicuro dove poter vivere, un posto dove non ci fossero bombardamenti e rappresaglie quotidiane da parte dell'esercito tedesco. I tedeschi però, purtroppo, ci videro e aprirono il fuoco; fortunatamente e solo per puro miracolo non ci furono feriti o morti. Dopo molti chilometri, attraversando il bosco, arrivammo alla Corona. Ci caricarono in una camionetta e ci portarono a Porretta, dove c’era il comando dell’ esercito tedesco. Dopo un interrogatorio durante il quale ci chiesero se avevamo parenti maschi che facessero parte della resistenza armata ci minacciarono di torture o nel migliore dei casi di finire nei campi di concentramento a Firenze. Per nostra fortuna erano solo minacce a vuoto e, dopo tanto spavento, ci rilasciarono.
Un giorno da Corona stavo andando sul monte Belvedere e attraversando il bosco mi trovai davanti un soldato tedesco morto. Io ebbi tanta paura e, da quel giorno, non sono più passata per quel bosco.
Zona di Montese. Trascrizione di testimonianze - Silveria Romanelli
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