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Testimonianza di Angela De Maria raccolta da Melissa Bernardini
Mi ricordo che, durante la guerra, prima che iniziassero i bombardamenti passava un aereo chiamato “cicogna” che lanciava bombe fumogene. Per ripararsi dai bombardamenti le famiglie erano costrette a costruirsi dei rifugi sottoterra, ma c’era un aspetto molto negativo: se fosse scoppiata una bomba sopra uno di questi rifugi saremmo morti tutti. Molti miei amici d’infanzia sono morti nel tragitto casa-rifugio. Ricordo che anch’io, un giorno, mentre stavo correndo con la mamma a ripararmi, sono stata quasi colpita da una scheggia, causa di un’esplosione.
I tedeschi presero gli uomini di ogni famiglia e li portarono a Salto, ad “inghiaiare” una strada. In realtà volevano ucciderli, ma il nostro vicino di casa Leopold Sourek che conosceva ben sette lingue, saputo che anche il suo miglior amico, il mio papà, avrebbe potuto essere fucilato andò a parlare al capo e gli disse che quell’uomo non aveva fatto niente per essere giustiziato. Grazie a lui il mio papà ha superato i cento anni e ha vissuto una vita felice.
Leopld Sourek, di origine croata, nato nel 1888, conosceva sette lingue. Arrivato in Italia, conobbe Ida Leoni: si sposarono e si stabilirono alla “Baldiola di sotto”, ai Bertocchi.