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Testimonianza di Don Giorgio Quattrini
A Castelluccio, ai primi di agosto, un giovane di Maserno, Bernardoni Carlo, assieme ad altri partigiani, stava cercando di far saltare, insieme ad altri partigiani, il ponte dell'Oca. Sopraggiunge nel frattempo una camionetta con a bordo alcuni militari tedeschi. Mentre gli altri riescono a scappare, il Bernardoni rimane lì, pietrificato, con due bombe che non ha la forza di lanciare. Quell'attimo di smarrimento gli è fatale perché i tedeschi lo catturano e lo portano al Cerro. Il mattino seguente lo accompagnano a casa sua, fanno uscire gli abitanti (circa una ventina tra cui molti bambini), con l'intenzione di impiccare il prigioniero mentre avrebbero incendiato l'abitazione. La corda è già pronta ma risulta provvidenziale l'intervento del parroco di Maserno e della "famosa tedesca", moglie dell'ufficiale Parravicini, che riescono a commuovere l'ufficiale delle SS, già intenerito dalla vista dei bambini che forse gli ricordavano la famiglia lontana. La casa e i suoi abitanti sono salvi, ma il Bernardoni viene portato in prigione in Toscana dove verrà poi fucilato, per rappresaglia, a causa di un tedesco rimasto ucciso.