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TESTIMONIANZA DI BEPPE VENTURI NONNO MATERNO DI STEFANO BAZZANI
Nell’aprile del 1944 io non avevo ancora compiuto i dieci anni e vivevo a Castel d’Aiano con mio padre e mia sorella, mentre i miei fratelli maggiori erano nella Repubblica partigiana di Montefiorino (Mo). Essi combattevano insieme agli americani e agli inglesi contro la Germania del dittatore nazista Adolf Hitler e contro la Repubblica di Salò (Italia Settentrionale) fondata da Benito Mussolini dopo che per vent'anni era stato il dittatore fascista, Duce di tutta Italia.
La parte meridionale dell' Italia era già stata occupata dagli Anglo-Americani.
Eravamo in chiesa per la messa domenicale e quando uscimmo, verso mezzogiorno, i militari fascisti bloccarono tutta la popolazione presente nella piazza del paese.
Vedemmo che i fascisti avevano arrestato tre uomini di Montese accusati di essere partigiani.
Li misero contro il muro vicino alla fontana della piazza e li trucidarono senza pietà . Io, spaventato come tutti gli altri, corsi via a cercare mio padre, ero davvero molto terrorizzato perché era la prima volta che vedevo ammazzare un uomo, era la prima volta che vedevo morire qualcuno. Oggi non ricordo altro di quella giornata tristissima, la mia mente ha cercato di rimuovere tutto quell'orrore, tutto quel dolore, tutte quelle grida di donne.