[Nota di apertura: manoscritto di un discorso pubblico del 15 aprile 1998]
Prima di spiegare come è nata la Resistenza nel territorio di Spilamberto è necessario fare un sunto schematico nel tempo precedente e remoto.
Fra la popolazione Spilambertese esistono radici storiche rivoluzionarie Menottiane e Mazziniane, lo dimostrano le varie vie del Paese e la lapide ricordo della torre civica in memoria a coloro che corsero con le armi a difesa della casa e di Ciro Menotti a Modena, combattendo contro le guardie Regie del regime di allora.
Dopo la guerra 15-18 con tanta gente morta di stenti, malattie ed in guerra, i superstiti dal fronte tornano a casa trovando miseria, fame, senza lavoro. I braccianti, i contadini, gli operai formano le leghe sostenuti dal sindacato e dal partito Socialista e per cercare questo sistema collettivo per dare lavoro a disoccupati. Si forma qualche Cooperativa, si creano club operai e si sviluppa una coscienza di classe e di lotta, contro gli agrari e industriali perché dessero lavoro e sviluppo alla Società.
Ben presto questi movimenti vennero ostacolati da squadre pagate da agrari ed industriali, danneggiando ed incendiando club-Cooperative-Sezioni Socialiste e di Mutuo Soccorso.
Ed ecco che il Governo Salandra spiana la strada per l’avvento del fascismo con alla testa Mussolini, grandi lotte, bastonature, olio di ricino, purghe ecc. contro chiunque che avesse contrastato il fascismo. Il fascismo era sostenuto da Agrari ed industriali e man mano diventava forte opprimeva sempre di più le classi più deboli arrivando a mettere fuori legge Leghe operaie e contadine, Cooperative e Partiti Politici.
Mussolini diventa il benemerito della Monarchia Italiana e Vittorio Emanuele 3° lo nomina Capo del Governo con pieni Poteri.
Ed ecco la grande avventura del Duce, dare all’Italia un Posto al Sole, creare l’Impero e nel 1935 va invadere l’Etiopia.
Nel 1936 va in Spagna ad aiutare il Dittatore fascista Franco per eliminare la nata Repubblica Popolare.
Poi l’invasione dell’Albania, Grecia-Jugoslavia, dichiara guerra alla Francia, alla Russia ed assieme a Hitler combattendo su due fronti.
Ma ben presto finì la spavalderia di Mussolini: la fame, la miseria subita dalla popolazione, i figli migliori erano in guerra, morti nei vari fronti le cartoline a lutto arrivavano a molte famiglie, la rabbia il malcontento aumentava contro il regime.
Socialisti, Comunisti, Popolari-Repubblicani nella clandestinità facevano propaganda contro il Regime fascista, e si organizzavano ovunque facendo fronte comune contro il fascismo e la Monarchia.
Le batoste subite sui vari fronti demoralizza l’esercito ed i suoi sostenitori.
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