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Testimonianza di Domenico Michelini e Giuseppina Passini raccolta da Jasprit Kaur
Montese fu liberata nel ’45, ma furono distrutte dai bombardamenti la torre, in parte, e la maggior parte delle case. In Comune andarono bruciati molti documenti che furono ricostruiti a fine guerra in base a conoscenze dirette, testimonianze e dichiarazioni dei singoli.
Il giorno 8 settembre 1943, due anni prima della liberazione, fu trasmessa alla radio la notizia che la guerra era finita, in realtà questa guerra era “in partenza”. Tutti erano felici e contenti, ma quando la verità venne a galla, tutto si girò per il verso sbagliato. A Castelluccio ci fu il terrore: tanti furono sepolti sotto le macerie. Anche le stalle furono distrutte e le povere mucche vennero travolte.
Vivevamo isolati: non c’erano mezzi per arrivare a Montese. Noi bambini non uscivamo neppure dalle case per paura dei militari.
Il Natale del ’44 non fu un Natale di gioia e pace, ma di dolore. Molta gente dovette abbandonare le case e oltrepassare la Linea Gotica.