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Testimonianza di Gina degli Esposti raccolta da Alessio Bernabei
Con la mia famiglia abitavo a Prato Rotondo, a Canevaccia. Non eravamo sfollati perché la nostra casa era stata occupata dai tedeschi che vivevano lì. Dormivano tutti a piano terra e nell’officina che il mio papà usava come fabbro ci stavano i cavalli. Lontano dall’entrata, usando dei banconi e delle travi di legno avevamo costruito un rifugio nel quale andavamo a dormire.
I tedeschi partivano da casa nostra per andare a combattere contro gli americani: qualcuno tornava ferito, qualcuno non tornava proprio. Arrivato il giorno della liberazione se ne andarono.