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IL RACCONTO DEL NONNO SERGIO BOCCHI . Testimonianza raccolta da Cristina Lancellotti.
Il nonno mi ha raccontato che quando c’era la guerra aveva circa sei anni e ricorda che un giorno, mentre era in giardino a giocare, d’ un tratto, dai monti, sentì lo scoppio di una bomba. Il giorno dopo vide che la ringhiera del giardino era stata tagliata dalla scheggia di una bomba: che paura! Per fortuna lui non si trovava lì in quel momento.
Si ricorda anche che quando arrivarono i soldati i suoi genitori nascosero quasi tutte le loro cose in un grande baule, che poi seppellirono sotto terra, sperando di tornarle a recuperare una volta finita la guerra.
Andarono poi via da casa, per raggiungere un posto dove non ci fosse il fronte; mentre erano in viaggio tutto d’un tratto gli scoppiò davanti una bomba. Fortunatamente tra mio nonno e la bomba c’era un albero di castagno che lo protesse, anche se gli andò la terra negli occhi e dallo spavento si mise a piangere.
I bambini come lui andavano nelle cucine dei soldati, allungavano un “bussolotto” e questi davano loro del cibo perché capivano che erano affamati, mentre gli adulti andavano nelle case di campagna a cercare qualcosa da mangiare, in cambio di qualche moneta.