TESTIMONIANZA DI VITTORINA PEDRUCCI RACCOLTA DA DANIELE BERNARDI
Quando è stato liberato Montese io ero a Iola, al Faggeto, perché ero sfollata a causa dei tedeschi che ci cacciarono da Montese (ero con mio marito Aurelio Tondi). Imparammo della liberazione di Montese perché tutte le campane di ogni chiesa suonarono a festa e in paese non c’erano più i tedeschi. Non potemmo festeggiare quell’evento a causa della crisi di quel tempo, al punto che per mangiare andavamo a “casa Rocchino” dove gli americani distribuivano il rancio. Prima di arrivare a Iola sfollammo dapprima a Villa d’Aiano, poi a Sassomolare e infine alFaggeto, da qui sentivamo i colpi d’ artiglieria degli americani (che erano a Iola) e dei tedeschi (che si trovavano a Montese). Tornammo a casa dopo 40 giorni di sfollamento; la casa era danneggiata, ma per fortuna non era stata bombardata quindi non era in condizioni gravi. I tedeschi ci rubarono: 3 pecore dote del matrimonio (cioè il regalo dei genitori a un figlio appena sposato), i prodotti della macellazione di mezzo maiale e per finire 6 galline.
Io mi sposai il 12 febbraio 1945 e in lontananza sentivamo i bombardamenti. I tedeschi furono in questo caso molto gentili e ci accompagnarono da Montese alla Braina (la mia borgata natale) con un alberino addobbato con tante campanelle. Tornando a casa da Iola vidi l’alluce di un soldato tedesco morto. Ancora più macabra fu la scoperta che feci nel cercare le 6 galline già citate: nel castagneto trovai 2 soldati tedeschi uccisi e spogliati completamente.
Zona di Montese. Trascrizione di testimonianze - Vittorina Pedrucci
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